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Omelia del vescovo Vincenzo nella Messa Crismale

Oria, 6 aprile 2023 - Basilica Cattedrale

Lo scorso anno, riprendendo la celebrazione della Messa Crismale in questa nostra Chiesa Cattedrale, splendente e luminosa dopo i lavori di restauro e di adeguamento liturgico, - sono certo che lo ricorderete, - ci siamo soffermati sulla necessità della comunione presbiterale quale terreno fecondo per un vero ed efficace cammino sinodale della nostra Chiesa di Oria, comunione tra noi Sacerdoti che ci viene direttamente richiesta dal nostro Maestro: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 34-35). […]

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Omelia del vescovo Vincenzo nell'Ordinazione Diaconale di Carmine Maiorano e Valerio Gioia

Oria, 30 marzo 2023 - Basilica Cattedrale

La Parola di Dio che la Madre Chiesa ha imbandito per i suoi figli in questo giovedì della quinta settimana di Quaresima ci invita a porre l’attenzione proprio sulla Parola, la cui osservanza ci preserva dalla morte, come ci ha appena indicato Gesù nel Vangelo.

Nel primo versetto della prima lettura (Gen 17, 3) è detto con grande enfasi che Abram si prostra con il viso a terra – anche voi Ordinandi vi prostrerete – e “Dio parlò con Lui”.

Quanto è importante prendere consapevolezza che Dio ci parla, che si rivolge proprio a noi con la Sua Parola, che non è muto, perché tale consapevolezza ci fa comprendere che siamo nell’interesse di Dio, che Egli si occupa di noi, si prende cura della nostra vita, non è un Dio distante ma piuttosto un Padre amorevole, premuroso, che custodisce le Sue creature istruendole con la Parola che rivolge loro. […]

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Omelia del vescovo Vincenzo nella Solennità di San Barsanofio Abate 2022

 “Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi?” (Mt 15, 2a).


Carissimi Amici,

queste parole, rivolte a Gesù dagli scribi e dai farisei appositamente venuti da Gerusalemme, ci interrogano sul nostro modo di vivere la festa del nostro Santo Patrono, San Barsanofio di Gaza e, più in generale, sul nostro modo di vivere la fede cristiana, alla quale crediamo di appartenere.

È necessario porre una premessa alla nostra riflessione: cosa ci vuole per rendere un culto gradito a Dio? E ancora di più: quale culto ci ottiene la partecipazione alla salvezza realizzata da Gesù Cristo con la Sua morte e resurrezione ed offertaci quale reale dono prezioso con l’effusione dello Spirito Santo nei nostri cuori?

Il termine “culto” deriva dal verbo latino “colere”, che vuol dire “adorare, venerare”, ed in generale significa relazione con ciò che è sacro. In questa prospettiva, il vocabolo “culto” racchiude in sé tutte le usanze e gli atti per mezzo dei quali si esprime il sentimento religioso.

La storia precristiana ed extracristiana ci insegna che spesso molte usanze e riti, vissuti come culto, cioè come mezzo per rendere lode e gloria alla divinità, erano in realtà un obbrobrio agli occhi di Dio. Basti pensare ai sacrifici umani. […]

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