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Omelia del vescovo Vincenzo nella Solennità di San Barsanofio Abate 2024

Oria, 30 agosto 2024 - Chiesa Cattedrale

Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna” (Mt 19, 29).

Chissà quante volte abbiamo ascoltato questa parola di Gesù, quante volte ci siamo lasciati attrarre dall’iperbole che il Maestro utilizza per rivelarci la grandezza infinita dell’amore di Dio per l’umanità e, magari, abbiamo pensato che non sarebbe possibile ricevere cento volte di più rispetto all’eventuale rinuncia che ci veniva richiesta. Chissà quante volte abbiamo cercato di fare i conti per capire quanto ci conveniva la promessa di Gesù: uno a cento è un interesse molto alto! Lasciare una casa, un campo e riceverne cento….. potremmo davvero diventare ricchi! La promessa della moltiplicazione delle persone - fratelli, sorelle, padre, madre e figli - magari ci è sembrata improbabile, difficile da pensare: passi per i fratelli, le sorelle e i figli, ma come si fa ad avere cento padri e cento madri? E così, con questi dubbi che ci suscitano le estremizzazioni del Signore, abbiamo abbandonato questa Parola, credendola irrealizzabile, e non ci siamo resi conto della promessa finale che fa Gesù: “e avrà in eredità la vita eterna”![…]

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Omelia del vescovo Vincenzo nell'Ordinazione Sacerdotale di don Valerio Gioia e don Carmine Maiorano

Oria, 6 aprile 2024 - Chiesa Cattedrale

Con questa celebrazione ci introduciamo nell’Ottava di Pasqua, nella Domenica della Divina Misericordia. Il mistero pasquale raggiunge la sua pienezza, e con esso, anche la gioia della Chiesa che per ben otto giorni ha potuto ripetere con letizia di spirito: “Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo. Alleluia”.

Si rallegri la Madre Chiesa per la resurrezione del suo Signore!

Si rallegri l’umanità perché le è stata aperta una nuova via al Padre, che si chiama Gesù Cristo, risorto!

Si rallegri la nostra Chiesa diocesana perché, nella sua infinita bontà, il Padre ha scelto due suoi figli per consacrarli sacerdoti di Gesù Cristo!

Rallegratevi voi, don Valerio e don Carmine, perché oggi il Signore vi rivela che il suo amore è eterno, non finirà mai! Un amore che dovrete accogliere, farlo vostro e donarlo ai fratelli e alle sorelle cui sarete inviati. Un amore che si connòta con la caratteristica specifica dell’essere “Amore della Divina Misericordia”! […]

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Omelia del vescovo Vincenzo nella Messa Crismale 2024

Oria, 28 marzo 2024 - Chiesa Cattedrale

Nel mettere un po’ di ordine nei miei appunti personali di quando ero seminarista, mi sono imbattuto in un pensiero di San Giovanni Paolo II circa la grandezza della vocazione sacerdotale e del ministero che è posto nelle nostre mani.

Parlando a Sacerdoti assaliti da dubbi sul valore della propria missione, il Santo Papa, avendo probabilmente dinanzi agli occhi quelle nazioni che avevano fatto dell’ateismo di stato un punto di forza, li incoraggia con un esempio estremamente eloquente: “Pensate a quei luoghi, dove gli uomini attendono con ansia un Sacerdote, e dove da molti anni, sentendo la sua mancanza, non cessano di auspicare la sua presenza. E avviene, talvolta, che si riuniscono in un Santuario abbandonato, e mettono sull'altare la stola ancora conservata, e recitano tutte le preghiere della liturgia eucaristica; ed ecco, al momento che corrisponde alla transustanziazione, scende tra loro un profondo silenzio, alle volte forse interrotto da un pianto..., tanto ardentemente essi desiderano di udire le parole, che solo le labbra di un Sacerdote possono efficacemente pronunciare! Tanto vivamente desiderano la Comunione eucaristica, della quale solo in virtù del ministero sacerdotale possono diventare partecipi, come pure tanto ansiosamente attendono di sentire le parole divine del perdono: «Io ti assolvo dai tuoi peccati»! Tanto profondamente risentono l'assenza di un Sacerdote in mezzo a loro!... Questi luoghi non mancano nel mondo. Se, dunque, qualcuno di voi dubita circa il senso del suo sacerdozio, se pensa che esso sia «socialmente» infruttuoso oppure inutile, rifletta su questo!”.. […]

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